Anche se il mondo sembra cambiare a grande velocità, una verità si mantiene tale di anno in anno e di decennio in decennio: semplice è bello. Lo capì a suo tempo il designer finlandese Kaj Franck che diede inizio ad una tradizione che è ancora oggi forte nel design finlandese.
Il designer della ceramica e del vetro Kaj Franck (1911–1989) durante la sua carriera realizzò dei veri pezzi d’arte e si guadagnò allo stesso tempo un posto d’onore sulle tavole dei finlandesi, e non solo. Le stesse semplici forme, gli stessi piatti e bicchieri nati dalle mani di Kaj Franck vengono ancora oggi considerati opere d’arte senza tempo.
Il punto di partenza dei suoi progetti era un’idea di base, non la forma. Anche come insegnante, e più tardi come direttore artistico, presso l’Istituto di Arti Applicate, Kaj Franck ritenne importante sottolineare l’importanza dell’idea. Inoltre fu uno dei primi a parlare a favore del riciclare. In effetti Kaj Franck è stato definito ”la coscienza del design finlandese”. Nel creare un oggetto egli eliminava tutto ciò che era superfluo.
”Desidero realizzare oggetti d’uso che siano così scontati da non essere notati”. Così descriveva il proprio lavoro Kaj Franck stesso. Nel suo lavoro si concentrava sempre sulle necessità delle persone e sugli utensili che servivano allo scopo, sulle caratteristiche indispensabili degli oggetti quotidiani. Franck era interessato alla produzione in serie economica, e non amava il materialismo, il concetto di usa e getta e la pomposità.
Il suo mondo era fatto di forme geometriche di base. Cerchi, piani, cilindri, cubi, piramidi e la loro combinazione. Le uniche decorazioni per queste semplici forme erano i colori forti.
Le sue idee nascevano dalle scoperte quotidiane, come ad esempio i vassoi di pietra visti da bambino. ”Già allora capii il fascino di quell’oggetto d’eccezione, ma solo 30 anni dopo lavorando nel campo degli oggetti d’uso ne compresi il significato. Dal momento che non ero un ceramista, non avevo bisogno della forma del vassoio di pietra come punto di partenza nel mio lavoro. Ma quell’oggetto unico, quel contenitore che soddisfaceva tutti i bisogni, divenne per me come un modello per la progettazione funzionale di oggetti”.
Anche se il punto di partenza del lavoro di Kaj Franck – la praticità unita alla bellezza – può sembrare oggi una cosa scontata, all’epoca non lo era affatto e il designer andava perciò contro corrente. Kaj Franck eliminò gli stili e le mode e diede alla tradizione un nuovo significato. Il risultato furono degli oggetti che rispondevano ai bisogni basilari degli utenti. Egli diede anche commenti aspri e sostenne che la linea Kilta, la cui vendita iniziò negli anni 1952-53, era una protesta contro l’etichetta europea che imponeva servizi di piatti dai numerosi pezzi. Era qualcosa del tutto nuovo che ognuno potesse decidere con quali pezzi creare il proprio servizio di piatti, a seconda delle necessità – anche solo un pezzo per volta!
In occasione del centenario della nascita di Kaj Franck, Iittala ha ripreso la produzione degli originali bicchieri Kartio più sottili, dei vasi Kartio, dei barattoli Purnukka e delle sculture in vetro Morning in Athens.
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